Pedalando per le piste ciclabili di Roma – il Vlog di Cristina Galardini
Non hai visto le puntate precedenti? No problem, ecco qui il link all’archivio
il percorso di oggi ci farà scoprire una delle fontane più famose al mondo e il palazzo più importante d’Italia.
Iniziamo costeggiando la stazione di roma termini. è la principale stazione ferroviaria della città di Roma, la maggiore d’Italia (seguita da Milano Centrale e Torino Porta Nuova) e la quinta in Europa per traffico passeggeri.
La prima stazione fu edificata a partire dal 1862 ed aperta al pubblico il 25 febbraio 1863 con il nome di Stazione Centrale delle Ferrovie Romane.
Dopo l’apertura delle prime due linee ferroviarie dello stato pontificio la Roma Frascati del 1856 e la Roma Civitavecchia 1859 si pose il problema di dare un assetto al nodo ferrioviario di roma in particolare se avere una stazione o una stazione per ciascuna linea.
Su pressione del Monsignor De Merode che aveva interessi immobiliari nella zona di via nazionale prevalse la prima ipotesi e per la nuova stazione venne individuata l’area di Termini.
Piazza della repubblica precedentemente nota come Piazza dell’Esedra o semplicemente piazza Esedra, dalla piazza inizia una delle strade fondamentali del quadrante: via Nazionale.
Il primo nome della piazza trae origine dalla grande esedra delle terme romane, il cui perimetro è ricalcato dal colonnato semicircolare che circonda la piazza. I portici che abbelliscono il piazzale furono edificati proprio in memoria degli antichi edifici che vi sorgevano: i palazzi porticati, risalenti al 1887–1898 sono opera di Gaetano Koch.
Sulla piazza si affaccia la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, ricavata da un’ala delle terme imperiali romane: Michelangelo ricavò dal tepidarium un’ala per l’ampia chiesa a croce greca.
Via Nazionale, dopo il trasferimento da Firenze a Roma della capitale del Regno d’Italia, il collegamento tra la stazione Termini e il centro direzionale dell’epoca fu tracciato seguendo il percorso del romano Vicus Longus, lungo la valle di San Vitale, attraverso una zona che era all’epoca pochissimo abitata, e i cui terreni erano stati acquistati dal monsignor de Mérode proprio nella previsione di questo utilizzo
Le prime strade urbanizzate in questa zona furono via Torino, via Firenze, via Napoli e via Modena, e per quest’area il nuovo Comune di Roma fece proprio, già nel marzo 1871, la convenzione edilizia già stipulata tra lo Stato Pontificio e il De Mérode. L’urbanizzazione di questa zona fu quindi l’oggetto della prima convenzione urbanistica approvata a Roma dal nuovo Stato sabaudo.
La prima parte dell’odierna via Nazionale, urbanizzata dal de Mérode, si chiamò “Strada Nuova Pia” (la “Strada Pia” storica era l’attuale via XX Settembre, ricostruita e ampliata da Pio IV per creare una prospettiva scenografica tra Porta Pia e la residenza papale del Palazzo del Quirinale).
Fin dalla progettazione iniziale, via Nazionale fu pensata come un’arteria molto ampia, necessaria per creare un collegamento veloce e il più possibile rettilineo tra la stazione centrale della capitale e il Tevere, oltre il quale si prevedeva, già dal 1873, l’urbanizzazione intensiva dei “Prati di Castello“.
Questa intenzione fu messa in pratica nel 1886, con la deliberazione di un secondo ampio tracciato tra piazza Venezia e il fiume, che divenne il corso Vittorio Emanuele II.
Il Palazzo del Quirinale, anche noto in epoca sabauda come Reggia del Quirinale e sotto i Papi come Palazzo Apostolico del Quirinale o Palazzo Papale del Quirinale, è un palazzo storico di Roma, posto sull’omonimo colle e affacciato sull’omonima piazza; essendo dal 1870 la residenza ufficiale del Re d’Italia e dal 1946 del Presidente della Repubblica Italiana, è uno dei simboli dello Stato italiano.
Costruito a partire dal 1573, è uno dei più importanti palazzi della capitale, sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista politico
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ll Palazzo si impose, soprattutto a partire dal pontificato di Paolo V Borghese, come residenza stabile dei papi eretto infatti inizialmente come residenza estiva del romano pontefice, divenne sede pressoché alternativa ai palazzi vaticani.
Con il colle del Quirinale i papi erano in più agevole contatto con le sedi delle congregazioni pontificie in cui la Curia si era riarticolata negli ultimi decenni del Cinquecento. Il Quirinale divenne così di fatto la residenza del pontefice nella sua qualità di sovrano, complementare a quella del Vaticano, che costituiva la sede del papa vescovo.
il Quirinale si sviluppò quale palazzo secolare, quasi senza simboli religiosi visibili e soprattutto privo di una chiesa aperta al pubblico. Interessato da un progetto che lo voleva residenza napoleonica nel tempo dell’occupazione francese di Roma dopo il 1870 divenne palazzo reale dei re d’Italia.
Con la proclamazione della Repubblica Italiana, avvenuta a seguito del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, l’edificio divenne la sede del presidente della Repubblica.
La Fontana di Trevi è la più grande fra le celebri fontane di Roma.
Costruita sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi, il concorso indetto da papa Clemente XII nel 1731 era stato inizialmente vinto dallo scultore francese Lambert-Sigisbert Adam ma successivamente l’incarico passò a Salvi: si dice che il cambiamento fosse dovuto al fatto che il pontefice non voleva affidare l’opera a uno straniero, invece un’altra versione spiega che Adam doveva ritornare in Francia.
Cominciata nel 1732, fu infine affidata nel 1759 a Pietro Bracci aiutato da suo figlio Virginio. I due completarono l’opera, che venne inaugurata nel 1762.
ll tema dell’intera composizione è il mare. È inserita in un’ampia piscina rettangolare dagli angoli arrotondati, circondata da un camminamento che la percorre da un lato all’altro, racchiuso a sua volta entro una breve scalinata poco al di sotto del livello stradale della piazza.
Il Salvi ricorse al sistema della scalinata per compensare il dislivello tra i due lati della piazza: il lato sinistro (quello verso il colle del Quirinale) è infatti molto più elevato rispetto all’altro, tant’è che si è anche dovuto ricorrere a un breve parapetto per delimitare la strada, parzialmente coperto da rocce, su una delle quali è scolpito uno stemma cardinalizio raffigurante un leone rampante.
Resa celeberrima grazie alla scena del film di Federico Fellini la dolce vita ogni anno attrae milioni e milioni di visitatori.
La leggenda vuole che si venga lanciata una monetina all’interno per far ritorno alla città eterna.
È più difficile arrivare qua alla fontana e farsi una foto, alla Fontana di Trevi senza nessuno dietro, o arrivare alla fontana e non avere neanche un centesimo da lanciare dentro?